Ceramic avenue

1918

Modulare, replicabile, la Colonna senza fine di Constantin Brancusi è la scultura che ha avuto forse l’influsso determinante nell’arte plastica del XX secolo per il suo aspetto perenne, che corrisponde al cippo, alla stele, alla colonna, all’obelisco. Essa determina una linea ascendente, indica un punto; la sua essenzialità di segno, sola, basta a caratterizzare lo spazio in cui è collocata, basta a determinarne un centro, un fulcro attorno a cui tutto ruota con moto a spirale.

2013

Le undici colonne presentate da Cesare De Vita alla Fafa Fine Art di Lugano dal 4 luglio quale Ceramic Avenue, riprendono concettualmente questo principio arcaico. Modulari anch’esse, formate dalla sovrapposizione di tubi di ceramica dalle proporzioni calcolate in cui nulla è lasciato al caso, raccolgono energie misteriose ed evocano significati e simbologie complesse che le impongono non tanto come sculture, bensì come vere e proprie “presenze” che nella loro immobilità silenziosa stanno quali guardiane del tempo.
Quella proposta è dunque un’istallazione sulla quale l’artista stesso, il compositore e percussionista Luciano Zampar, con cui De Vita collabora da un decennio, e due cornisti del Conservatorio della Svizzera Italiana eseguiranno, in prima assoluta, un adattamento per due corni francesi ed alcuni volumi platonici in ottone, della partitura I Ching di De Vita. La performance, rompendo il silenzio, evocherà vibrazioni sonore, battiti, respiri vitali. La propagazione del suono nello spazio tra le colonne farà di queste, per una ventina di minuti, il punto di raccolta e assieme d’origine di un dialogo d’opposti che condensa ulteriori significati nell’ottica del Gesamtkunstwert, dell’opera d’arte totale che coinvolge più sensi.

La mostra prevista nel mese di luglio 2013 sarà visitabile su appuntamento.
4 e 7 luglio, ore 18:30, performance musicale del duo Marija Jankovic’ e Angelo Pollino (corno francese) e De Vita (volumi platonici sonori), adattamento Luciano Zampar dalla partitura “I Ching” di Cesare De Vita.

Cesare De Vita, artista luganese, nasce nel 1960. La sua poesia artistica prende forma in sculture di grandi dimensioni in argilla grès risultato di sperimentazioni originali, quali l’uso di fusioni di vetro e ceneri vegetali, come pure nella trasposizione nell’ottone di poliedri convessi regolari che, nel rispetto dei principi platonici, rappresentano l’armonia dell’universo; riproducendola altresì attraverso i suoni che – con gli stessi – si possono generare. Le opere sonore di De Vita sono state utilizzate da molteplici musicisti per l’esecuzione di brani di compositori contemporanei.